venerdì 20 gennaio 2012

"L'epifania tutte le feste si porta via", "dopo tre giorni l'ospite puzza", "a caval donato non si guarda in bocca"!!!

Due settimane sono passate, caratterizzate dalla ripresa delle attività al foyer e il ritorno di tutti i nostri “colleghi” dal congè natalizio.
E così la bella confusione di sempre è ritornata tra kinè e atelier, soprattutto per il ritorno di Aregba, il mitico tecnico ortopedico togolese (insieme al suo amico Napo) che rallegra ogni momento libero, soprattutto per la sua voglia di imparare l'italiano e quella di Annarì di insegnarglielo!
I malati sono tornati, e diciamo che rispetto al mortorio di prima e dopo Natale le cose sono migliorate; anche perchè da giovedì scorso fino a ieri abbiamo avuto al pomeriggio una formazione sul massaggio tailandese tenuta dal francese Mathieu, quindi i pazienti erano tutti concentrati al mattino!
Spendiamo due parole su questa formazione: il primo giorno entriamo in palestra e troviamo tutti seduti sui tappeti per terra con al centro questo signore con dei pantaloni tailandesi larghissimi e “all'acqua in casa”, e tutti guardavano questa sportina con delle pietre dentro. Ci ha subito spiegato che era argilla, una pietra dagli effetti miracolosi e soprattutto che si può usare per qualsiasi cosa; il tutto confermato dal libro “l'argilla che guarisce”!
Dopodichè abbiamo iniziato subito la pratica: stesi per terra a coppie, uno faceva la cavia e l'altro provava le “mosse” del massaggio...altro che massaggio è una vera e propria ginnastica sia per chi lo riceve che per chi lo fa! Così ci siamo ritrovati a premerci sugli occhi, rilassarci nella posizione della meditazione dei buddisti, camminarci sui piedi a vicenda, sedersi con le ginocchia sul sedere e le mani sulla schiena, darsi dei pugni leggeri su braccia e gambe...a questo associa due persone dalla ridolina facile come me e l'Anna Rita...e viene fuori una situazione piuttosto paradossale!
Infatti mentre tiravo in modo scomposto la gamba di Anna Rita, ogni tanto mi isolavo dal contesto e mi chiedevo cosa ci facesse un italiana, in Madagascar, in una palestra con tanti altri malgasci e un francese come insegnante, a fare mosse quanto meno bizzarre alle gambe e alle braccia di una altra povera italiana conosciuta da pochi mesi!
Ma queste si sa, non sono domande da porsi quasi mai, se non prima di qualche mese dall'accaduto!
Poi c'è stato il gradito passaggio per Ambositra di Don Filippo e Frate Luca, venuti per una visita ai fratelli della carità malgasci; che mi hanno portato un sacco di posta, notizie fresche italiane e un pizzico di nostalgia! E' sempre bello ricever visite di persone disposte ad ascoltare e non a giudicare, con cui si può condividere questo pezzo di vita in questo posto, perchè lo facciano conoscere anche a casa.
Altra grande notizia: l'arrivo del frigo! Ebbene sì, erano due mesi e mezzo che eravamo senza frigo che, da una parte mi ha fatto capire di quante cose possiam fare senza, dall'altra mi fa apprezzare ora ancora di più questa grande “invenzione” di cui possiamo disporre! E così abbiamo pure potuto mettere in frigo i nostri yogurt “appena” imparati e fatti con Suor Anna Maria, suora siciliana un po' particolare, che trattava gli yogurt come dei neonati!
Poi abbiamo iniziato la “missione denti” in casa della carità: abbiamo chiesto alla Mamera spazzolino e dentifricio(scoprendo che c'era un armadio pieno di spazzolini inutilizzati!) e...giorno dopo giorno abbiamo iniziato a lavare i denti agli ospiti che da soli non ce la facevano! All'inizio ci guardavano un po' male, dato che era la prima volta; fino ad arrivare a questi ultimi due giorni dove sono loro stessi a chiedercelo! La Mamera ha sentenziato: “Vediamo quanto resistono”! Solo per questo varrebbe la pena di resistere!
Poi ieri, dopo due mesi e mezzo, Pére Aristide, presidente del Foyer, ci ha voluto finalmente ricevere per sapere come stava andando l'esperienza! Gli abbiamo esposto le nostre perplessità sul poco lavoro e le idee su come riempire i tempi morti, lui le ha accolte tutte ma deve prima parlarne con il direttore, che dovremmo incontrare la settimana prossima!Speriamo il bene....

Veloma

domenica 8 gennaio 2012

Il Natale "liberato"

Salama a tutti e TRATRIN'NY TAONA A TUTTI!
Oggi in terra malgascia si festeggia l'epifania, un epifania fredda e bagnata a causa dell'arrivo del ciclone sulla costa ovest; che qui sull'altopiano arriva in forma di pioggerellina, non solo di pomeriggio come è solito nella stagione delle pioggie, ma soprattutto in forma di freddo!
E così almeno dal punto di vista climatico, posso sentirmi vicino all'Italia, mentre per tutto il resto cercherò di rendervi un Natale un po' diverso dal solito......
Era arrivato un po' all'improvviso questo Natale, perchè tutto mi sembrava meno che la tanto commerciale e sfarzosa festa che conoscevo.
Solo l'ultima settimana di avvento si notava qualcosa di diverso: forse per il ritorno a casa di Andrea e Martina con le loro famiglie dopo la loro vacanza; con conseguente clima di festa e“cucinio”tutto il giorno. O forse per aver fatto un stupendo presepe con magliette blu come cielo, pezzi di post-it come stelle e statuine degli scacchi come pastori; e l'albero di Natale con due rami di abete (trovati lungo un sentiero) messi nel vaso porta ombrelli. O ancora perchè anche in strada erano comparsi banchetti con kitcherie natalizie di ogni sorta (probabilmente montati di notte, poiché prima non esistevano)! O infine perchè al Foyer c'erano ancora meno malati del solito dato che ritornavano quasi tutti a casa per le feste.
In ogni caso, più penso a questo Tempo di Natale più collego un''immagine: una persona che, con una sola manata, libera il piano di una scrivania, completamente nascosto da cianfrusaglie; di modo che finalmente si possa tornare ad usarla!
E cosa è rimasto sulla mia scrivania? Le relazioni con le persone e la gioia di pregare e far festa insieme.
La notte della Vigilia siamo andati alla “Messa di mezzanotte” (alle 8) in casa della carità: una messa semplice ma curata, che, nonostante l'intonatura dei canti, è stato bello condividere con le suore e gli ospiti che erano rimasti svegli (perchè, pur non essendo mezzanotte, era comunque molto più tardi della loro nanna!).
La mattina di Natale siamo andati a messa in carcere e lì, dal punto di vista canoro, non deludono mai! Già di solito, fan venire la pelle d'oca quando cantano; ma per Natale si erano impegnati particolamente e a fine celebrazione, come da tradizione, ogni camerone aveva preparato dei canti natalizi. Sono partite le donne e davvero hanno fatto venire i brividi, poi gli uomini, poi altri uomini e ancora altri uomini, il tutto è durato più di mezz'ora, dopo una messa già di per sé di 2 ore! Ma questa piccola fatica è valsa la pena come sempre, soprattutto per vedere questi carcerati, chiusi tutto il giorno in cameroni con 100 persone o nel cortile interno sotto il sole concente; contenti di questo piccolo momento di gioia e di festa condiviso tra di loro, e con persone che potevano anche scegliere di essere altrove.
Dopo un “falso” acquisto delle tovaglie realizzate dalle carcerate; siamo andati a fare il nostro “dovere”di Natale: il pranzo con i tortellini dalla Mamera alla casa della carità! L'acquisto è stato falso poiché siamo tutti entrati nel reparto femminile e abbiamo fatto finta di guardare e scegliere le tovaglie, ma in realtà le abbiamo pagate con soldi già tenuti da parte da Don Giovanni per questo scopo! E così loro hanno ricevuto qualcosa, sono state contente che le tovaglie siano piaciute; e noi non abbiamo dovuto fare grossi sforzi, e qualcuno poi effettivamente è rimasto colpito dalle fantasie (aragoste arancioni, tartarughe viola fino agli omini che lavoravano) e ha comprato veramente.
Il pranzo è stato seguito poi da canti, balli e scenette di Natale non solo di ospiti, suore, frati e “stagere”(le ragazze che fanno un periodo di conoscenza, chiamato “stage”) ma anche dei bambini della parrocchia di tutte le età!
Mi sono sentita a casa, e nonostante la grande semplicità nel fare festa con tutto ciò; mi è sembrato davvero un modo “pieno” per passare il Natale, il mio primo Natale non offuscato da luci e vetrine.
Dopo la “festa in famiglia” ci siamo dati alla pazza gioia passando il capodanno...al mare nella zona di Tamatave!In realtà abbiamo colto come occasione Alice, (volontaria di Tanà tornata in Italia da 2 giorni!) che doveva andare a fare il suo “veloma” alla casa della carità di Tamatave; e così, con i volontari che riuscivano, abbiamo trascorso qualche giorno di vacanza insieme. Ogni giorno eravamo in un posto diverso, ed è' stato incredibile come con non tanti soldi (ovviamente per i nostri standard) abbiamo visto posti che mai avrei creduto di vedere, e dormito in altrettanto posti che pensavo esistessero solo in cartolina! Hotel sulla riva del mare, cielo stellato e piedi nell'oceano la prima sera, primo bagno alle 7 della mattina, spiagge deserte con la sola presenza di grossi granchi, oceano con onde gigantesche in si riusciva a mala a pena a fare il bagno, barriera corallina con relativo mare dove invece (a scapito di una peggiore cristillanità) riuscivi a fare tranquillamente il bagno, noci di cocco bevute con la cannuccia, hotel un po' kitch con piroghe in camera e lemuri in cattività, alba sulla spiaggia, colazione portata da casa per spender meno e fatta su una stuoia in terrazza di una camera di un hotel super turistico, pranzi e cene a base di pesce spendendo poco in un ristorante buonissimo che non si fila nessuno, kayak in un lago dove si diceva ci fossero coccodrilli, cena di capodanno con malgasci, francesi, cinesi e norvegesi con balli di gruppo, viaggi viaggi e viaggi in pulmino ascoltando la compilation di Joslaine (l'autista tutto fare accompagnato dalle sue 2 bimbe che non avevano mai visto il mare!) e imparando canzoni malgasce...questo e molto altro ancora mi porterò a casa!
Ma soprattutto mi porto la convinzione che davvero questo paese avrebbe grandissime possibilità con le bellezze naturali che ha; e che davvero se hai i soldi non hai nessun problema in qualsiasi parte del mondo!
Dopo 5 giorni di relax siam tornati alla quotidianità di Ambositra tra casa e foyer ma soprattutto...al freddo dell'altopiano! Tant'è che, forse per lo sbalzo termico o forse per qualcosa che abbiamo mangiato; ci siamo ammalati tutti e 4! Con noi da Tanà abbiamo portato Nzara, una bellissima bimba di 3 anni che sorride e capisce tutto ma non cammina e non parla; che dalla casa della carità di Ambatondrazaka è passata ad Ambositra per fare riabilitazione al Foyer. Dopo neanche una settimana è già diventata la preferita di tutti, e speriamo tutti il meglio per lei!
Ora con l'anno nuovo e la ripresa delle attività io e Annarì attendiamo una svolta nel nostro servizio: ovvero capire se continuare a dedicare tutta la giornata al Foyer sperando in un aumento di malati, o solo una parte cercando altre situazioni di bisogno che sono sicura si trovano; basta guardarsi intorno e affidarsi al Signore.
Per questo però vi chiedo una preghiera: che il nostro tempo qui sia speso davvero per gli altri e sia un continuo scambio reciproco.

Mandra phiaona e Veloma Anna