martedì 3 aprile 2012

marzo marzo pazzerello...


Un altro mese è passato e ancora una volta mi fermo incredula a riguardare le mille emozioni e la tanta gente incontrata...
Marzo è iniziato e con la “riabilitazione a base comunitaria”(rbc), ovvero la fisioterapia nei villaggi in campagna, in una stanza offerta dalla comunità, la quale dovrebbe prendersi cura del malato gestendo le cose più pratiche come il cibo, fino all'organizzazione di “approfondimenti” per i malati, di qualsiasi genere, dal pastore al dottore.
E così io e Annarì abbiamo aiutato per una settimana Cristine e Jean Didier, i due aide-kinè dell'Akanin'ny Marary che lavorano a Sandrandahi, a un oretta da Ambositra.
Quando abbiamo visto l'accoglienza delle suore dove alloggiavamo, e della gente del posto; ci è stato subito chiaro che avremmo vissuto una settimana da privilegiate.
Difatti mentre noi dormivamo in questa casa gigantesca a 3 km dalla sala di riabilitazione, i due aide kinè avevano affittato due minuscole stanze dove dormivano e cucinavano.
Anche per il cibo è stata una dura lotta: siamo passate dal mangiar con il prete mentre gli altri due mangiavano in un hotely (una specie di trattoria malgascia molto molto sobria!); a pagare noi riso e loaka (contorno) e cucinarcelo in casa di una entusiasta signora, che aveva offerto una stanza e la “fatapera”(il fornello tipico malgascio)!
Al centro abbiamo capito subito che era “leggermente” diverso da Maharivo, ad Ambositra: 3 stanzette che facevano anche da camere da letto per i malati che abitavano più lontano; e in 2 di queste; con materassi per terra, qualche gioco e qualche stampella o deambulatore rotto... facevamo fisioterapia! Dei 60 malati convocati se ne sono presentati 40, da fare tutti ogni giorno e noi eravamo in 4; per cui davvero davamo una mano!
L'altra cosa bella, è che si creava un vero clima familiare e, nonostante il poco tempo passato insieme; sono riuscita a creare relazioni con i malati molto più che a Maharivo purtroppo! Tant'è che l'ultimo giorno, dopo la foto di gruppo con tutti i malati; è stata dura salire sul taxi brousse e salutarli.
Le due settimane dopo sono andata alla rbc. ad Ambohimiadana, una parrocchia di Ambositra; infatti anche in città si fa la rbc, poiché al foyer dovrebbero venire solo i casi acuti o più gravi. Qui si sono presentati molti meno persone rispetto alle convocazioni, e io ho sentito molto meno forte il legame con i malati: perché tornavamo noi e loro a casa, o per il clima meno raccolto o forse semplicemente per i volti e gli sguardi delle persone già incontrate in un esperienza così forte; che nella mia testa faticavano a lasciar il posto ad altre.
A fine mese abbiamo accolto qui ad Ambositra tutti i volontari per il ritiro di Pasqua, ma gli amici del sud sono stati un po' sfortunati a causa di una strada rotta, per cui sono arrivati un giorno dopo con un viaggio di 12 ore! Il ritiro lo ha tenuto don Gabriele, direttore del centro missionario di Reggio, venuto in visita alla missione per tutto il mese di marzo.
Eravamo immersi nel bosco e nelle cascate dei frati di Analabe (dentro la grande foresta) di Ambositra; ottimo per il silenzio e la meditazione.
 E' stato interessante anche il momento di confronto per comunità subito dopo il ritiro, soprattutto per dare un riscontro da portare in Italia a Don Gabriele; poi ultima riunione della giornata: un incontro con responsabili dei Servi della Chiesa e Case della Carità che, insieme a Reggio Terzo Mondo, fanno parte dell'equipe missionaria della diocesi di Reggio. Ci si è domandato quanto ancora avesse senso parlare di “equipe” dopo circa 45 anni e la grossa espansione delle tre “componenti”. Non si sono date risposte ma fissati appuntamenti comuni...è già qualcosa.
Questo intenso fine settimana si è concluso il lunedì con la festa del mistero della “nostra”casa della carità, che come al solito ci ha mostrato come festeggiare in modo semplice ma efficace.
In teoria dovevano ripartire tutti tra lunedì e martedì ma, sempre i nostri amici del sud, ogni mattina si risvegliavano, dopo aver preparato zaino ed esser pronti a partire...con la dolce notizia che la strada non era ancora riparata! Infatti i danni dell'ultimo ciclone si sono fatti sentire al sud, e quel pezzo di strada è completamente crollato; tanto da dover far arrivare un container per riempire letteralmente il buco!
Poi finalmente il venerdì, dopo 3 giorni di attesa, è arrivata la tanto attesa notizia: “afaka mandeha” (si può passare)! Con loro è partita anche un pezzo fondamentale della nostra comunità: Anna Rita, che scende ad Ampajimanjeva per due settimane, per far formazione ai tecnici di radiologia dell'ospedale; e a cui tutti noi auguriamo il meglio.
Concludo rendendovi partecipi dell'ultima cosa bella successa: in questi giorni ho preso il coraggio e ho fatto ciò che da tanto sognavo di fare: andare da un artigiano del legno per imparare tutto! Sono così andata per due volte a casa di Albert, nostro artigiano di fiducia, che con pazienza mi mostrava dove e come mettere le mani e i “piedi”; poiché i malgasci lavorano seduti per terra o su un panchetto, e tengono fermo il legno con i piedi, dato che devono continuamente girare il pezzo e le mani sono occupate da scalpello e martello. Stare a casa sua, in mezzo alla sua famiglia, a imparare il loro lavoro, e con un paesaggio fantastico davanti...mi è sembrato un privilegio enorme. Inoltre sono sempre più convinta che il lavoro manuale faccia bene al corpo e allo spirito: ti riempe di fatica il corpo ma ti svuota la mente, e ciò che hai prodotto con le tue mani, vale più di tanti altri oggetti; tant'è che fai fatica a tenerlo per te ma lo devi donare a qualcuno a cui tieni.
Ah già dimenticavo, sabato scorso è arrivato in Madagascar Filippo, il secondo servizio civilista di Rtm, un dottore “nuovo di pacca”(si è laureato il giorno prima di partire!) che come al solito, passerà qui un mese per il corso di malgascio; e già ci stupisce con la sua voglia di imparare e conoscere gente!
Oggi abbiamo celebrato la domenica delle palme in carcere come ogni domenica, con delle vere proprie palme; è stato un altra emozione legger la passione di Gesù insieme a persone che possono sicuramente comprendere meglio la sua sofferenza, perchè come lui sono state arrestate, sbeffeggiate e picchiate.
Auguro a tutti una buona settimana santa e una buona Pasqua, all'insegna del ringraziamento della grande fortuna che avete nella vostra vita!

A presto, veloma!

Anna

marzo marzo pazzerello...


Un altro mese è passato e ancora una volta mi fermo incredula a riguardare le mille emozioni e la tanta gente incontrata...
Marzo è iniziato e con la “riabilitazione a base comunitaria”(rbc), ovvero la fisioterapia nei villaggi in campagna, in una stanza offerta dalla comunità, la quale dovrebbe prendersi cura del malato gestendo le cose più pratiche come il cibo, fino all'organizzazione di “approfondimenti” per i malati, di qualsiasi genere, dal pastore al dottore.
E così io e Annarì abbiamo aiutato per una settimana Cristine e Jean Didier, i due aide-kinè dell'Akanin'ny Marary che lavorano a Sandrandahi, a un oretta da Ambositra.
Quando abbiamo visto l'accoglienza delle suore dove alloggiavamo, e della gente del posto; ci è stato subito chiaro che avremmo vissuto una settimana da privilegiate.
Difatti mentre noi dormivamo in questa casa gigantesca a 3 km dalla sala di riabilitazione, i due aide kinè avevano affittato due minuscole stanze dove dormivano e cucinavano.
Anche per il cibo è stata una dura lotta: siamo passate dal mangiar con il prete mentre gli altri due mangiavano in un hotely (una specie di trattoria malgascia molto molto sobria!); a pagare noi riso e loaka (contorno) e cucinarcelo in casa di una entusiasta signora, che aveva offerto una stanza e la “fatapera”(il fornello tipico malgascio)!
Al centro abbiamo capito subito che era “leggermente” diverso da Maharivo, ad Ambositra: 3 stanzette che facevano anche da camere da letto per i malati che abitavano più lontano; e in 2 di queste; con materassi per terra, qualche gioco e qualche stampella o deambulatore rotto... facevamo fisioterapia! Dei 60 malati convocati se ne sono presentati 40, da fare tutti ogni giorno e noi eravamo in 4; per cui davvero davamo una mano!
L'altra cosa bella, è che si creava un vero clima familiare e, nonostante il poco tempo passato insieme; sono riuscita a creare relazioni con i malati molto più che a Maharivo purtroppo! Tant'è che l'ultimo giorno, dopo la foto di gruppo con tutti i malati; è stata dura salire sul taxi brousse e salutarli.
Le due settimane dopo sono andata alla rbc. ad Ambohimiadana, una parrocchia di Ambositra; infatti anche in città si fa la rbc, poiché al foyer dovrebbero venire solo i casi acuti o più gravi. Qui si sono presentati molti meno persone rispetto alle convocazioni, e io ho sentito molto meno forte il legame con i malati: perché tornavamo noi e loro a casa, o per il clima meno raccolto o forse semplicemente per i volti e gli sguardi delle persone già incontrate in un esperienza così forte; che nella mia testa faticavano a lasciar il posto ad altre.
A fine mese abbiamo accolto qui ad Ambositra tutti i volontari per il ritiro di Pasqua, ma gli amici del sud sono stati un po' sfortunati a causa di una strada rotta, per cui sono arrivati un giorno dopo con un viaggio di 12 ore! Il ritiro lo ha tenuto don Gabriele, direttore del centro missionario di Reggio, venuto in visita alla missione per tutto il mese di marzo.
Eravamo immersi nel bosco e nelle cascate dei frati di Analabe (dentro la grande foresta) di Ambositra; ottimo per il silenzio e la meditazione.
 E' stato interessante anche il momento di confronto per comunità subito dopo il ritiro, soprattutto per dare un riscontro da portare in Italia a Don Gabriele; poi ultima riunione della giornata: un incontro con responsabili dei Servi della Chiesa e Case della Carità che, insieme a Reggio Terzo Mondo, fanno parte dell'equipe missionaria della diocesi di Reggio. Ci si è domandato quanto ancora avesse senso parlare di “equipe” dopo circa 45 anni e la grossa espansione delle tre “componenti”. Non si sono date risposte ma fissati appuntamenti comuni...è già qualcosa.
Questo intenso fine settimana si è concluso il lunedì con la festa del mistero della “nostra”casa della carità, che come al solito ci ha mostrato come festeggiare in modo semplice ma efficace.
In teoria dovevano ripartire tutti tra lunedì e martedì ma, sempre i nostri amici del sud, ogni mattina si risvegliavano, dopo aver preparato zaino ed esser pronti a partire...con la dolce notizia che la strada non era ancora riparata! Infatti i danni dell'ultimo ciclone si sono fatti sentire al sud, e quel pezzo di strada è completamente crollato; tanto da dover far arrivare un container per riempire letteralmente il buco!
Poi finalmente il venerdì, dopo 3 giorni di attesa, è arrivata la tanto attesa notizia: “afaka mandeha” (si può passare)! Con loro è partita anche un pezzo fondamentale della nostra comunità: Anna Rita, che scende ad Ampajimanjeva per due settimane, per far formazione ai tecnici di radiologia dell'ospedale; e a cui tutti noi auguriamo il meglio.
Concludo rendendovi partecipi dell'ultima cosa bella successa: in questi giorni ho preso il coraggio e ho fatto ciò che da tanto sognavo di fare: andare da un artigiano del legno per imparare tutto! Sono così andata per due volte a casa di Albert, nostro artigiano di fiducia, che con pazienza mi mostrava dove e come mettere le mani e i “piedi”; poiché i malgasci lavorano seduti per terra o su un panchetto, e tengono fermo il legno con i piedi, dato che devono continuamente girare il pezzo e le mani sono occupate da scalpello e martello. Stare a casa sua, in mezzo alla sua famiglia, a imparare il loro lavoro, e con un paesaggio fantastico davanti...mi è sembrato un privilegio enorme. Inoltre sono sempre più convinta che il lavoro manuale faccia bene al corpo e allo spirito: ti riempe di fatica il corpo ma ti svuota la mente, e ciò che hai prodotto con le tue mani, vale più di tanti altri oggetti; tant'è che fai fatica a tenerlo per te ma lo devi donare a qualcuno a cui tieni.
Ah già dimenticavo, sabato scorso è arrivato in Madagascar Filippo, il secondo servizio civilista di Rtm, un dottore “nuovo di pacca”(si è laureato il giorno prima di partire!) che come al solito, passerà qui un mese per il corso di malgascio; e già ci stupisce con la sua voglia di imparare e conoscere gente!
Oggi abbiamo celebrato la domenica delle palme in carcere come ogni domenica, con delle vere proprie palme; è stato un altra emozione legger la passione di Gesù insieme a persone che possono sicuramente comprendere meglio la sua sofferenza, perchè come lui sono state arrestate, sbeffeggiate e picchiate.
Auguro a tutti una buona settimana santa e una buona Pasqua, all'insegna del ringraziamento della grande fortuna che avete nella vostra vita!

A presto, veloma!

Anna