venerdì 3 agosto 2012

luglio col bene che ti voglio


Salama a tutti!                                                                                               Ambositra, 3 agosto 2012

A così poca distanza vi rompo di nuovo, però questa volta quasi in tempo!
Prima di tutto luglio è stato il mese del mio compleanno, il 6, che in totale ho festeggiato circa 3 volte!
La prima volta in comunità, a sorpresa qualche giorno prima, perché dopo non ci saremmo stati tutti; la seconda il giorno stesso ad Imady, alla festa di un centro di prossimità e fattoria del foyer. Poi alla sera in casa della carità insieme ad Andrea, e una settimana dopo al karaoke con i colleghi della kinè e atelier!
Così ho finalmente provato “Ambositra by night” peccato che qui la “nyght” inizi alle 5 e finisca alle 9 di sera!!

Nel mezzo ho vissuto un weekend con Don giovanni ad Ambohimitombo, primo villaggio Zafimaniry (tribu’ che vive ai margini della foresta e tradizionalmente son artigiani del legno) e unico raggiungibile in macchina; che mi ha ricordato un campo scout, ma che per loro è la vita di tutti i giorni: cucina sul fuoco con il fumo che ti sale in camera e ti fa piangere, dormire per terra su una stuoia e un materasso (non per gli ospiti privilegiati come noi), sveglia quasi all’alba, niente luce e niente acqua corrente, faccia, mani e denti lavati con un secchio, niente doccia, passeggiata in mezzo a una natura splendida fino a cascate splendide, a nanna dopo cena.

Ecco invece la mia settimana in “brousse” a Soavina con Gegè e Fety (STRC, Supervisori del Territorio della Riabilitazione a base Comunitaria, ovvero l’equipe che va, a due a due,  per i villaggi a far fisioterapia): contatto con la gente, riso tre volte al giorno, cucina su un fornellino a carbone, mangiare per terra su una stuoia, bambini dei vicini sempre in casa con te, prendere l’acqua con secchi alla fontana più vicina, lavare i piatti in una bacinella per terra, scambio di ricette, lunghe chiaccherate che ricordano amicizie italiane, doccia fredda, fisioterapia in un buco e con poco altro che le tue mani, malati davvero sporchi e che non diminuiscono mai, comprare la loaka (il contorno del riso) al mercato tutti i giorni, sentirsi chiamare “meticcia”, avere tutti gli occhi di un paese puntati su di te, farsi fare le treccine, aperitivo malgascio, festa per una circoncisione nel cortile di una famiglia che non hai mai visto e non rivedrai piu’e che ti ricorda una discoteca all’aperto, imparare mosse di ballo malgascie senza risultato, giocare a ramino, polvere rossa che non si toglie dai vestiti e dai talloni.

Tornata a casa c’è una cattiva notizia: Madame Juliette, responsabile della fisioterapia al foyer di Maharivo qui ad Ambositra, deve stare a riposo per due mesi per sospetta tubercolosi ossea.
La sostituirà Madame Vololona, mia amica, con la quale avevo già condiviso una bellissima settimana ad Imady. Certo l’assenza di Juliette si sente molto alla kinè, di cui lei è la colonna da 16 anni; ma questo mi permette di mettermi ancora di più in gioco e condividere con persone nuove.

Il lavoro è ancora piu’ divertente e stimolante grazie anche all’arrivo, a fine giugno, di tre nuovi STRC : Nicole, Desirè e Lydia.
Son svegli, han voglia d’imparare ma poco tempo per farlo; e così, all’inizio quasi per gioco, m’improvviso formatrice!
Voglio fare una lezione, massimo due, ma la malattia di Juliette mi costringe a fare tutta l’anatomia! E così mi ritrovo io, laureata da un anno, non certo con brillanti risultati e con poca esperienza; in madagascar, a insegnare l’anatomia in due lingue, nessuna delle due mia, ad aspiranti fisioterapisti che hanno però solo il diploma di maturità!
Questo, e molto altro, qui è possibile!

Quasi tutti gli studenti malgasci sono già in vacanza, a parte chi deve sostenere esami, e così anche i bambini di Fanomezantsoa sono tornati dai loro parenti per le vacanze.
Allora per la “fine dell’anno scolastico” abbiamo organizzato una cena più dormita a casa nostra per tutti loro!Sono stati felicissimi di passare una serata diversa dal solito!

Ecco che arriva fine mese e con esso, il tanto atteso...campo estivo!
Per noi inizia quando andiamo incontro al gruppo ad Antsirabè, per partecipare alla gita al lago!
Qui rivediamo con piacere Giulia ed Alice, le due accompagnatrici del gruppo, volontarie due anni rispettivamente a Manakara e Tanà; il che però ci porta un po’ ad escludere i poveri campisti!
Ci rifacciamo durante il weekend, mostrandogli le meraviglie della nostra città: carcere, suor Luigina, casa della carità, akanin’ny marary e artigiani del legno!
In carcere ci viene fatta una grande festa con tanto di suoni e balli tradizionali; ma soprattutto una messa cantata “come una volta”, forse grazie al rientro di tanti, tra cui Nicolà, nostro amico catechista e incitatore di canti.
Da suor Luigina ascoltiamo con piacere (e molte risate) la sua storia, e poi i ragazzi allietano i bimbi del quartiere con cose “aliene”: la tombola, il trucca-bimbi e i palloncini!
Ovviamente è un successo, non penso rifaranno più giochi simili nella loro vita.
Altro successo è la mattinata di lavori in casa della carità, dove ci cimentiamo in trasporto legna sopra le carrozzine degli ospiti (per fortuna Suor Margherita, la “mamera”, non ci vede!) e con catene umane!
Tra i campisti c’è anche un fornaio, che ha rischiato di essere rapito da Martina, per carpire tutte le arti del mestiere!
Alla fine sono stati tutti lasciati andare, e, nonostante le difficoltà nell’ospitare 13 persone in casa…ho rivisto nei loro occhi e commenti, le mie stesse emozioni e sentimenti dei primi mesi qui, quando ancora mi stupivo di tutto; e mi è servito per continuare a pormi domande che avevo smesso di farmi, o addirittura non mi ero mai posta.
Mentre attendiamo il prossimo weekend in cui ripasseranno di qui, cerchiamo di far durare il meno possibile le leccornie che sono arrivate dall’Italia con loro valigie; (che sono quadruplicate da quando Martina è in dolce attesa!) decidendo ogni sera, se mangiare in birreria le piadine o al ristorante la pasta.
La lontananza dal buon cibo italiano gioca brutti scherzi!

Vi abbraccio tutti, belli e brutti, e vi ricordo e spero facciate anche voi lo stesso perché si prospetta un periodo bello denso!

Mandra phiaona

Anna

mercoledì 1 agosto 2012

festa nazionale...giornata eccezionale!

                                                                                                                                                   Ambositra, 20 luglio 2012
Cari amici,
come al solito mi ritrovo in super ritardo, a provare a condividere qualcosa con voi del mese di giugno; anche se siamo quasi alla fine di luglio!
E’ stato un mese impegnativo, perché dopo il “grande controllo” medico di fine maggio; molti malati sono rimasti a Maharivo fino a quasi il doppio del normale! Inutile dire che le tipologie di malattie erano le più disparate e molte delle quali quasi mai viste in Italia.
Sono anche tornata, dopo la pausa per via dei controlli, a fare la mia esperienza mensile di fisioterapia nei villaggi in campagna.                                                                                                                                                          In giugno sono andata a Imady, a solo 40 minuti di macchina da Ambositra; dove alloggiavo nel “regno” delle suore del sacro cuore di Ragusa (nate appunto a Ragusa). Con le loro strutture occupano quasi metà paese: scuola dalla materna al liceo, laboratori professionali, struttura per i malati tubercolotici, dispensario e infermeria; e chi ne ha più ne metta!
Sono un esempio dei tantissimi ordini religiosi che si trovano in Madagascar, e che, come da noi molti anni fa; suppliscono alle mancanze di uno stato praticamente assente.                                                                       Per esempio gli insegnanti delle scuole pubbliche, sono in sciopero da mesi per ottenere un aumento di stipendio; così come i medici e i paramedici. Rimangono così aperte solo le strutture private, troppo care per la maggioranza della popolazione.
Tornando a Imady, i malati non erano moltissimi, ma come forse ho già detto i “convocati” sono sempre tanti mentre gli “effettivi” sono in balia di moltissime variabili: come  aver soldi per portare la propria partecipazione in riso o per lasciare il lavoro per due settimane, o come non vedere subito i risultati della riabilitazione e quindi ritenerla inutile, o abitare a un giorno di cammino a piedi e non aver nessuno che ti porta o anche solo pigrizia.                                                                                                                                               Però, tra una chiaccherata e una partita di pinnacolo, è stata una buona occasione per conoscere meglio i “colleghi”; che, per la prima volta, dormivano nel mio stesso posto, senza differenze! Certo poi io avevo privilegi per i pasti, ma si combatte una battaglia per  volta!                                                                                                                                                        E’ stata anche l’occasione per stare in mezzo alle 26 “aspiranti” suore, ancora studenti del liceo e con 10 anni davanti prima di finire la formazione; giovanissime e con le idee così chiare o, chissà, con la speranza di una vita migliore.                                                                                                                                                               Grazie alla presenza di “Ra-Neny”(mamma), la loro prima suora italiana sbarcata in Madagascar nel 1961; ho potuto anche ascoltare un po’ di storia delle prime missioni.
Tornata da Imady è arrivato il tanto atteso “ponte dell’indipendenza”, che si festeggia il 26 giugno; festa importante perché segna la fine della colonia francese, per cui i malgasci si iniziano a preparare settimane prima.                                                                                                                                                                                    E così sono sbucate bandiere al balcone di ogni edificio pubblico e privato, le piazze e le strade sono state ripulite, e ogni gruppo si è preparato alla sfilata del giorno della festa.                                                                                                                                                       La sera del 25 in piazza ad Ambositra, eran previsti i fuochi di artificio e bancarelle; così anche noi, con i bambini di Fanomezantsoa, non potevamo mancare.                                                                                                                                                 La tradizione vuole, che si porti con sé delle lanterne luminose di carta per scacciare gli spiriti cattivi; ma abbiam visto gli effetti della globalizzazione anche in questo: SpongeBob luminosi , spade laser e qualsiasi altra “cinesata” luminosa e musicosa!
La nostra processione luminosa è arrivata in piazza, dove mi sono trovata davanti a una scena già vista: la fiera di S.Geminiano!                                                                                                                                                        Poi mi ricordo che sono in Madagascar, e guardo stupita quella marea di gente e banchetti: cibo, alcolici e persino gioco d’azzardo! Con le tribune della piazza piene di gente, tutti ad aspettare i fuochi d’artificio che però… sono stati lanciati nell’unico punto con alberi davanti!
Invece il giorno della festa lo abbiamo festeggiato nella nostra “parrocchia”: la prigione!                                                                                                                                                Don Giovanni per l’occasione ha chiamato un gruppo di “hira gasy”, ovvero una storia raccontata con canti e balli;lo spettacolo più  amato dai malgasci!                                                                                                                                                  In effetti viene molto apprezzato , e tra un pezzo e l’altro alcuni prigionieri (e Don Giovanni!) ci allietano con canzoni “live” con chitarra, tamburi e flauti; e verso la fine ci vediamo “costretti” partecipare alle danze!                                                                                                                                                                                Dopo il pranzo offerto da Suor Anna Maria (nostra amica siciliana), non si può non concludere con una bella partita di calcio: prigionieri contro guardie.                                                                                                                                                            Certo le due squadre hanno la divisa ma, basta guardargli i piedi per riconoscerli: i primi scalzi e i secondi con scarpe da ginnastica o addirittura con scarpe con i tacchetti!                                                                 Un vero weekend di festa passato tra amici, che per settimane ci han continuato a ringraziare per questa giornata diversa dal solito.
Giugno ci ha visto impegnati anche nel seguire gli europei di calcio, una vera “impresa” è stata recuperare la nostra scassissima tv con scassissima antenna e non rovinarsi gli occhi guardando la partita sull’unico canale malgascio! Una delle partite più divertenti è stata quella contro la Spagna a casa delle suore mariste (dove c’è la nostra amica/nonna Suor Luigina)dove c’è anche una spagnola, suor Allegria!                                 Per la finale sono scesi e saliti gli uomini di Manakara e Tanà (Filippo e Luca) per condividere questo momentofondamentale.                                                                                                                                     Nonostante il brutto finale, in questo mese abbiamo riscoperto una grande simpatia dei malgasci per l’Italia, in assoluto la squadra più tifata; anche se, ci è venuto il dubbio che sia stato causato da promesse di Don Giovanni di gite e gelati fatte a destra e a manca nel caso avesse vinto l’Italia!
Un abbraccio a tutti
Mandra Phiaona
Anna