Ambositra, 20 luglio 2012
Cari amici,
come al solito mi ritrovo in super ritardo, a provare a condividere qualcosa con voi del mese di giugno; anche se siamo quasi alla fine di luglio!
E’ stato un mese impegnativo, perché dopo il “grande controllo” medico di fine maggio; molti malati sono rimasti a Maharivo fino a quasi il doppio del normale! Inutile dire che le tipologie di malattie erano le più disparate e molte delle quali quasi mai viste in Italia.
Sono anche tornata, dopo la pausa per via dei controlli, a fare la mia esperienza mensile di fisioterapia nei villaggi in campagna. In giugno sono andata a Imady, a solo 40 minuti di macchina da Ambositra; dove alloggiavo nel “regno” delle suore del sacro cuore di Ragusa (nate appunto a Ragusa). Con le loro strutture occupano quasi metà paese: scuola dalla materna al liceo, laboratori professionali, struttura per i malati tubercolotici, dispensario e infermeria; e chi ne ha più ne metta!
Sono un esempio dei tantissimi ordini religiosi che si trovano in Madagascar, e che, come da noi molti anni fa; suppliscono alle mancanze di uno stato praticamente assente. Per esempio gli insegnanti delle scuole pubbliche, sono in sciopero da mesi per ottenere un aumento di stipendio; così come i medici e i paramedici. Rimangono così aperte solo le strutture private, troppo care per la maggioranza della popolazione.
Tornando a Imady, i malati non erano moltissimi, ma come forse ho già detto i “convocati” sono sempre tanti mentre gli “effettivi” sono in balia di moltissime variabili: come aver soldi per portare la propria partecipazione in riso o per lasciare il lavoro per due settimane, o come non vedere subito i risultati della riabilitazione e quindi ritenerla inutile, o abitare a un giorno di cammino a piedi e non aver nessuno che ti porta o anche solo pigrizia. Però, tra una chiaccherata e una partita di pinnacolo, è stata una buona occasione per conoscere meglio i “colleghi”; che, per la prima volta, dormivano nel mio stesso posto, senza differenze! Certo poi io avevo privilegi per i pasti, ma si combatte una battaglia per volta! E’ stata anche l’occasione per stare in mezzo alle 26 “aspiranti” suore, ancora studenti del liceo e con 10 anni davanti prima di finire la formazione; giovanissime e con le idee così chiare o, chissà, con la speranza di una vita migliore. Grazie alla presenza di “Ra-Neny”(mamma), la loro prima suora italiana sbarcata in Madagascar nel 1961; ho potuto anche ascoltare un po’ di storia delle prime missioni.
Tornata da Imady è arrivato il tanto atteso “ponte dell’indipendenza”, che si festeggia il 26 giugno; festa importante perché segna la fine della colonia francese, per cui i malgasci si iniziano a preparare settimane prima. E così sono sbucate bandiere al balcone di ogni edificio pubblico e privato, le piazze e le strade sono state ripulite, e ogni gruppo si è preparato alla sfilata del giorno della festa. La sera del 25 in piazza ad Ambositra, eran previsti i fuochi di artificio e bancarelle; così anche noi, con i bambini di Fanomezantsoa, non potevamo mancare. La tradizione vuole, che si porti con sé delle lanterne luminose di carta per scacciare gli spiriti cattivi; ma abbiam visto gli effetti della globalizzazione anche in questo: SpongeBob luminosi , spade laser e qualsiasi altra “cinesata” luminosa e musicosa!
La nostra processione luminosa è arrivata in piazza, dove mi sono trovata davanti a una scena già vista: la fiera di S.Geminiano! Poi mi ricordo che sono in Madagascar, e guardo stupita quella marea di gente e banchetti: cibo, alcolici e persino gioco d’azzardo! Con le tribune della piazza piene di gente, tutti ad aspettare i fuochi d’artificio che però… sono stati lanciati nell’unico punto con alberi davanti!
Invece il giorno della festa lo abbiamo festeggiato nella nostra “parrocchia”: la prigione! Don Giovanni per l’occasione ha chiamato un gruppo di “hira gasy”, ovvero una storia raccontata con canti e balli;lo spettacolo più amato dai malgasci! In effetti viene molto apprezzato , e tra un pezzo e l’altro alcuni prigionieri (e Don Giovanni!) ci allietano con canzoni “live” con chitarra, tamburi e flauti; e verso la fine ci vediamo “costretti” partecipare alle danze! Dopo il pranzo offerto da Suor Anna Maria (nostra amica siciliana), non si può non concludere con una bella partita di calcio: prigionieri contro guardie. Certo le due squadre hanno la divisa ma, basta guardargli i piedi per riconoscerli: i primi scalzi e i secondi con scarpe da ginnastica o addirittura con scarpe con i tacchetti! Un vero weekend di festa passato tra amici, che per settimane ci han continuato a ringraziare per questa giornata diversa dal solito.
Giugno ci ha visto impegnati anche nel seguire gli europei di calcio, una vera “impresa” è stata recuperare la nostra scassissima tv con scassissima antenna e non rovinarsi gli occhi guardando la partita sull’unico canale malgascio! Una delle partite più divertenti è stata quella contro la Spagna a casa delle suore mariste (dove c’è la nostra amica/nonna Suor Luigina)dove c’è anche una spagnola, suor Allegria! Per la finale sono scesi e saliti gli uomini di Manakara e Tanà (Filippo e Luca) per condividere questo momentofondamentale. Nonostante il brutto finale, in questo mese abbiamo riscoperto una grande simpatia dei malgasci per l’Italia, in assoluto la squadra più tifata; anche se, ci è venuto il dubbio che sia stato causato da promesse di Don Giovanni di gite e gelati fatte a destra e a manca nel caso avesse vinto l’Italia!
Un abbraccio a tutti
Mandra Phiaona
Anna
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